Christian Horner ancora in discussione alla guida della Red Bull. Dopo le voci su Oliver Oakes, spunta anche l’ipotesi Franz Tost. Red Bull smentisce
Christian Horner, volto storico del box Red Bull, si ritrova ancora una volta al centro di voci che scuotono il paddock. A sollevare la questione è stato inizialmente Autosprint, che ha ipotizzato come i prossimi aggiornamenti tecnici della RB21 a Imola potrebbero essere decisivi per il suo futuro. In ballo ci sarebbe, tra le varie ipotesi, un possibile cambio al vertice.

A quel punto, il settimanale italiano ha lanciato un nome pesante: Oliver Oakes. Trentasei anni, team principal dell’Alpine fino a due giorni fa. Il condizionale, però, è d’obbligo: martedì sera, Oakes ha lasciato a sorpresa il suo incarico alla guida del team francese, riaccendendo i sospetti di un passaggio alla corte di Milton Keynes, magari in una formula a due teste con Horner promosso a un ruolo superiore.
Le voci si sono moltiplicate fino a mercoledì, quando The Telegraph ha sganciato la bomba: le dimissioni di Oakes non sarebbero legate alla F1, bensì a motivi personali. Più precisamente, all’arresto del fratello William, su cui pende un’indagine delicata. E in un attimo tutto è rientrato, o quantomeno si è congelato.
Un’ombra che rischia di pesare anche sulla pista di Imola, dove Red Bull sperava di spegnere il rumore con il cronometro. Ma le dinamiche interne, si sa, sono spesso più complesse di un long run al simulatore.
Red Bull smentisce, ma le voci non si fermano
A provare a spegnere il fuoco è stato PlanetF1, che giovedì mattina ha riportato smentite decise da “fonti vicine alla situazione”. Nessuna crisi interna, hanno fatto sapere. Horner resta saldamente in sella, forte di un contratto fino al 2030 e del sostegno degli azionisti, poco preoccupati per gli ultimi risultati. Secondo il portale, l’idea di un licenziamento sarebbe del tutto infondata.

Il tutto sembrava avviarsi verso il silenzio, se non fosse per gli austriaci di Österreich, che nel pomeriggio dello stesso giorno sono tornati a rilanciare la notizia dell’addio imminente. E lo hanno fatto con toni drammatici: “Terremoto Red Bull! Horner sull’orlo del licenziamento”.
Oltre a Oakes, Österreich aggiunge un nome che sorprende: Franz Tost. Per 18 anni uomo di fiducia della famiglia Red Bull, prima in Toro Rosso poi in AlphaTauri, Tost aveva lasciato la F1 per motivi personali. Ma ora torna a circolare come papabile successore.
L’ipotesi, per quanto inattesa, ha un suo peso: sia Horner che Tost sono legati all’Austria, come l’azienda stessa. E proprio per questo una parte del paddock inizia a considerare credibili anche i segnali sottili, quelli che spesso precedono le svolte vere.
Certe cose, in F1, accadono prima nei corridoi che in pista.