L’Inter guarda avanti: Inzaghi in discussione?
All’Inter iniziano a farsi delle domande. Non è ancora successo nulla, nessuna decisione ufficiale, ma l’idea che Simone Inzaghi possa lasciare inizia a circolare con più insistenza. E inevitabilmente cominciano anche i primi ragionamenti su chi potrebbe prendere il suo posto. Difficile dirlo adesso, con certezza, ma una cosa è chiara: qualche nome è già venuto fuori.
Tra questi, uno in particolare sta facendo più rumore degli altri. Si tratta di Cesc Fabregas. Sì, proprio lui. Un nome che può sembrare insolito, ma che al momento — e forse a sorpresa — appare come il più credibile tra quelli emersi. Non sarà una certezza, ma almeno non sembra completamente fuori strada.

Le altre ipotesi: qualcosa non torna
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, l’Inter avrebbe preso in considerazione altri tre profili. Chivu, che conosce l’ambiente e ha allenato la Primavera. De Zerbi, che però appare difficilmente raggiungibile. E infine Vieira, reduce da esperienze non esattamente entusiasmanti. Tre nomi molto diversi tra loro, ma tutti accomunati da un dettaglio: nessuno di questi convince davvero fino in fondo.
La sensazione è che manchi qualcosa. O forse molto. Perché, al netto delle caratteristiche e delle potenzialità, è difficile pensare che uno di questi possa rappresentare una scelta solida per una squadra che punta in alto, come l’Inter. Serve altro.
Un rischio da non correre
Il dubbio che sorge è inevitabile: non è che si sta sbagliando tutto in partenza? Va bene ragionare sul futuro e sull’eventuale dopo-Inzaghi, ma farlo senza una visione chiara può diventare pericoloso. Il rischio è quello di affidarsi a un tecnico non all’altezza del progetto, solo perché è disponibile o economicamente più sostenibile. E per una società come l’Inter, una scelta del genere potrebbe pesare moltissimo.
Si può anche non puntare a nomi fuori portata come Klopp, certo. Ma questo non vuol dire abbassare l’asticella. L’Inter deve restare competitiva. Anzi, deve alzare il livello. Altrimenti si rischia di buttare via quanto costruito finora.
Serve una scelta forte, non un azzardo
In un momento così delicato, sbagliare non è un’opzione. La squadra ha raggiunto una sua identità, un equilibrio, e per quanto migliorabile, non può permettersi di ripartire da zero. Non adesso. Non dopo anni di lavoro. Per questo serve un tecnico che dia continuità, ma che porti anche qualcosa in più. Un upgrade, non un salto nel buio.
Se Fabregas può rappresentare una scommessa intelligente, tutto il resto sembra più una forzatura. L’Inter deve fare una scelta forte, strutturata. Non un azzardo.